“80mm”: From private to public memoirs in the family film archives of Modena

Credits: Fondo Paltrinieri

IL PROGETTO

Il progetto 80 MM From private to public memoirs in the family film archives of Modena di cui è responsabile scientifica Alessandra Gribaldo, è sostenuto dalla Fondazione di Modena.  Ha l’obiettivo di raccogliere, mappare, digitalizzare e analizzare le memorie audiovisive degli abitanti di Modena e provincia. In particolare le memorie di colori che, tra gli anni ’60 e ’90 nel Novecento hanno filmato in maniera amatoriale momenti d’intimità familiare, scenari paesaggistici, luoghi di vacanza, occasioni festive. Questi filmati, a lungo considerati poco rilevanti per la ricerca accademica, e per lo più lasciati in soffitte e cassetti domestici, rappresentano dei documenti speciali.  Sono scrigni di ricordi e prospettive private su fatti e territori, sono archivi di storie familiari e collettive.

L’équipe di ricerca: Alessandra Gribaldo (PI); Selenia Marabello (antropologa), Lorenzo Bertucelli (storico della contemporaneità), Vittorio Iervese (sociologo visuale), Silvia Romio (Antropologa e titolare di assegno di ricerca), Martina Magri (dottoranda in Studi Umanistici)

LA PROMOZIONE

Tappa fondamentale per raccogliere i materiali audio-visivi dimenticati. Nella città di Modena e nelle località limitrofe sono state contattate le istituzioni, le cooperative, le associazioni culturali, organizzati eventi e conferenze, pubblicizzato il progetto e la call pubblica diffondendo tramite media tradizionali e nuovi media con l’obiettivo di raggiungere i cittadini, i video-amatori, i film maker occasionali. Sono nate collaborazioni importanti con la Biblioteca Comunale di Nonantola e l’Associazione Amigdala.
Provare a raggiungere i possibili partecipanti… arrivare nelle case. E così le ricercatrici dell’università di Modena hanno distribuito volantini nei mercatini, nelle biblioteche, nei bar ma anche in ospedali, scuole teatri e librerie cercando di dar notizia nei diversi quartieri della città, quelli periferici così come quelli centrali..

LA RACCOLTA | maggio-luglio 2024

Le persone che avevano dato disponibilità a partecipare e donare le pellicole sono state contattate ed invitate a portare il materiale filmico presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali, ma non sono mancati casi in cui, per la consegna, ci si è recati presso abitazioni, uffici e studi e, ancora, biblioteche. Questi incontri etnografici sono stati essenziali non solo per illustrare il senso e le modalità del progetto e permettere la firma della documentazione per il consenso all’archiviazione e alla ricerca, ma anche per conoscere le storie di questi oggetti e, di conseguenza, quelle di chi questi filmini li ha girati e di chi ne è protagonista. A essere preziose non sono solo le parole che hanno animato questi colloqui ma anche le modalità e gli stati d’animo con cui i filmati sono stati consegnati: c’è chi ha pianto ricordando un familiare scomparso e chi ha ammesso di non aver mai guardato i filmini fatti dai genitori; chi ha scrupolosamente spiegato il contenuto di ogni bobina e chi non ricorda assolutamente cosa ci sia all’interno; chi ha portato tutto il materiale già al primo incontro e chi, dopo l’entusiasmo iniziale, ha deciso di non procedere con la consegna temendo la reazione avversa della famiglia. La rievocazione di aneddoti, dinamiche familiari, luoghi e legami, ha permesso l’emergere di vari temi rilevanti ai fini della ricerca antropologica da approfondire durante le fasi successive. L’antropologia culturale come interroga gli home movies? La raccolta dei ricordi in pellicola ha previsto una ricerca etnografica concomitante lungo tutto lo sviluppo del progetto. Come stare in campo quando gli oggetti etnografici sono gli home movies? Cosa deborda dal frame della pellicola?

L’INDICIZZAZIONE | settembre-novembre 2024

Durante questa fase è stato creato per ogni partecipante un fondo con un codice volto a permettere il riconoscimento veloce delle generalità in vista dell’archiviazione e conservazione.

Tutti i filmati sono stato etichettati, numerati e descritti nelle loro particolarità fisiche e contenutistiche. 433 pellicole sono state conservate all’interno di scatole numerate in attesa della fase successiva ovvero della digitalizzazione di una parte in base agli interessi e ai fini del progetto a cura di Home Movies l’Archivio Nazionale dei Film di Famiglia.

RESTAURO E DIGITALIZZAZIONE

In corso! Con il coinvolgimento della Fondazione Home Movies

https://www.homemovies.it

https://www.memoryscapes.it/

Testi a cura di Anna Martina Bargnesi (laureanda della Magistrale Antropologia e Storia del Mondo Contemporaneo e tirocinante 80MM)

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