Pubblicazioni

Variazioni africane

Fabio Viti (a cura di), Variazioni africane. Saggi di antropologia e storia, Edizioni Il Fiorino, Modena 2016.

I saggi raccolti in questo volume affrontano il problema dello Stato, con particolare riguardo alle forme di dominazione, in Africa e nelle diaspore africane. All’interno di questa problematica generale, diversi nuclei di ricerca più specifici si sono venuti delineando: le forme di dominio e le relative resistenze organizzate dal basso in Ghana; le guerre coloniali e le reazioni locali in Algeria e in Costa d’Avorio; l’imposizione coloniale e il contrasto alla schiavitù in Etiopia; il ruolo delle università nell’opposizione ai diversi regime autoritari in Egitto; i rapporti di dominazione basati su differenze di genere e di “colore” in Brasile.

Dipendenza personale, lavoro e politica

Fabio Viti (a cura di), Dipendenza personale, lavoro e politica, Modena, Il Fiorino, 2008

La pubblicazione dei saggi raccolti in questo volume segna un’ulteriore tappa di una feconda esperienza di ricerca e di dialogo condotta all’interno del Laboratorio di Etnologia, attorno al progetto di ricerca “Dipendenza, lavoro, diritti. Prospettive comparative”. Senza avanzare la pretesa di porre confini rigidi a un vasto tema, costituito a sua volta di un intreccio di nozioni ampie e complesse, il seminario e le pubblicazioni che ne sono scaturite hanno cercato di mettere a fuoco una serie di interrogativi che facessero avanzare una riflessione comune alimentata da ricerche personali, talvolta nate o proseguite all’interno del Laboratorio di Etnologia, talatra indipendentemente da questo. Nello specifico, questo volume raccoglie contributi che illustrano la varietà dei punti di vista e degli approcci possibili al tema comune, oltre che aperture verso nuove ricerche. Il nucleo centrale della riflessione è costituito dal lavoro e dall’universo sociale e relazionale che vi gravita attorno: in particolare, sono analizzati il lavoro e le sue rappresentazioni nel mondo antico, nell’Asia di oggi, nell’Africa precoloniale, coloniale e postcoloniale; il lavoro dei migranti, non solo in Italia, ma anche in Giordania e in Malesia; le reti clientelari contemporanee, la schiavitù e il pegno umano del passato; le forme di dipendenza personalizzate e quelle impersonali e anonime del lavoro salariato industriale; sono questi altrettanti luoghi e temi che permettono di affrontare la natura dei nessi sociali che attorno al lavoro si sviluppano, si trasformano o scompaiono, secondo modalità e dinamiche che rivestono sempre importanti connotati politici.

Il Brasile tra razzismo e democrazia razziale

Valeria Ribeiro Corossacz (a cura di), Il Brasile tra razzismo e democrazia razziale, Modena, Il Fiorino, 2007

Con questo volume il Laboratorio di Etnologia pubblica i materiali del convegno Il Brasile: un’identità nazionale tra razzismo e democrazia razziale tenutosi a Modena nel marzo 2006. I testi qui riuniti si propongono di dare spazio al dialogo tra antropologia e critica letteraria, ormai consolidato in Brasile e particolarmente fecondo per ciò che riguarda lo studio del razzismo e della democrazia razziale.
I contributi a questo libro mettono in evidenza l’attuale processo di trasformazione che attraversa la società brasiliana, passando da un’ideologia culturale all’insegna dell’eterogeneità e della pluralità culturale come base dell’armonia nazionale, a una fase in cui alcuni dei gruppi sociali che compongono questa eterogeneità elaborano progetti politici e culturali all’insegna del riconoscimento di identità specifiche, e a volte allo stesse tempo diasporiche, all’interno dello spazio nazionale. In questo processo di trasformazione l’epoca coloniale e la schiavitù sono continuamente reinvestiti di significato e costituiscono il terreno comune a progetti e discorsi di resistenza di gruppi storicamente subalterni (schiavi, quilombolas, indios, praticanti di religioni sincretiche, studenti negros, favelados).
Le ricerche qui presentate illustrano come lavorare sul Brasile rappresenti una sfida, per l’antropologia e la critica letteraria, a cogliere ciò che è in continua emersione e in continuo movimento, un processo che mette in crisi l’idea di autenticità culturale e che produce pratiche e narrazioni marginali e potenti che si contrappongono alla narrazione dominante della storia.

Lavoro, dipendenza personale e rapporti familiari

Fabio Viti (a cura di), Lavoro, dipendenza personale e rapporti familiari, Modena, Il Fiorino, 2007

Con questo secondo volume della collana dei Quaderni del Laboratorio di Etnologia, prosegue la pubblicazione di una selezione dei materiali presentati nel corso del seminario “Dipendenza, lavoro, diritti. Prospettive comparative” che si è svolto nel bienni 2005-2006 presso l’Università di Modena.
Un significativo allargamento di scenario caratterizza questa raccolta di saggi, che presenta contributi sociologici e antropologi, centrati sulle società complesse, dell’Europa, del Medio Oriente e dell’America Centrale, e sui processi di individualizzazione presenti nelle società in transizione, come il Ruanda contemporaneo e le sue diaspore. Cosa unisce marittimi provenienti da vasti orizzonti ma tutti transitati dal porto di Venezia, profughi ruandesi rientrati in patria dopo decenni di esilio forzato, operaie romene impiegate nelle fabbriche italiana delocalizzate, famiglie messicane alle prese con budget perennemente insufficienti e giovani laureati giordani in cerca di un avvenire, personale oltre che professionale? Si potrebbe rispondere in prima approssimazione che sono tutte figure diversamente ascrivibili ai processi che caratterizzano la “seconda modernità” o “modernità liquida”, attori che agiscono all’interno di processi di mobilità più o meno largo raggio o comunque che sono toccati dalla capacità di movimento delle merci e dei capitali, inversamente proporzionale alla loro. Proprio la loro mobilità, di naviganti, esuli, migranti o aspiranti tali, non è mai del tutto libera, è legata a esigenze superiori che la condizionano e la vincolano: la guerra e la violenza che producono masse di profughi, di migranti forzati, la ricerca di nuove opportunità che spinge all’emigrazione lontano, la necessità di documenti sempre più difficili da ottenere che invece limita gli spostamenti volontari e, su tutte, la generale priorità di movimento delle merci rispetto a quelle degli esseri umani.

Antropologia dei rapporti di dipendenza personale

Fabio Viti (a cura di), Antropologia dei rapporti di dipendenza personale, Modena, Il Fiorino, 2006

Questo volume, che inaugura la collana dei Quaderni del Laboratorio di Etnologia, presenta una selezione degli interventi al seminario permanente su “Dipendenza, lavoro, diritti”, in corso presso l’Università di Modena. L’intreccio tematico tra i rapporti di dipendenza personale, il lavoro e i diritti viene qui esplorato in prospettive diverse, attraverso spunti di riflessione di insieme e ricerche più puntuali, che toccano ambiti tra loro distanti nel tempo e nello spazio (l’Africa occidentale, l’India, le donne senegalesi immigrate a Marsiglia), me non per questo non meno segnati da tratti comuni e non meno analizzabili in una prospettiva comparativa. Così, il caso dell’India, caratterizzato da un meccanismo inglobante ma al tempo stesso marginalizzante qual è quello di casta, si presta a una lettura in parallelo con altri sistemi, occidentali, mediterranei o africani, di tipo espansivo e dove la schiavitù è stato il sistema prevalente di dipendenza extra-familiare. Ma anche senza giungere agli estremi spersonalizzanti e decosocializzanti della schiavitù, forme “normali” di dipendenza segnano in profondità il tessuto sociale africano, familiare e comunitario, ambiti nei quali le disuguaglianza di genere e di età servono da modello per l’esclusione o l’inclusione subordinata di parenti come di estranei, siano essi immigrati, donne acquisite al di fuori del gruppo domestico o bambini circolanti all’interno di sfere di solidarietà ma anche di sfruttamento.

Saggi di: Fabio Viti, Pier Giorgio Solinas, Stefano Boni, Simona Morganti, Melissa Blanchard